La corrente elettrica contribuisce a ripulire i neuroni

Studio condotto dalla Dott.ssa Gessica Sala
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La stimolazione elettrica transcranica potrebbe contribuire a ridurre l’accumulo di proteine alla base delle malattie neurodegenerative.

Benchè l’impiego della Stimolazione transcranica a Corrente Diretta (“transcranial Direct Current Stimulation”, tDCS) offra rilevanti benefici clinici in pazienti affetti da diverse malattie neurologiche e psichiatriche, non sono ancora stati chiariti gli effetti biologici di questa tecnica. Questo studio collaborativo e multidisciplinare, che coinvolge ricercatori delle Università degli Studi di Milano-Bicocca, di Milano e del CNR, ha permesso di dimostrare un effetto diretto della stimolazione elettrica sui meccanismi cellulari e molecolari che portano all’accumulo della principale proteina coinvolta nell’insorgenza della malattia di Parkinson. I risultati di questo studio attribuiscono una spiegazione biologica finora non nota agli effetti clinici osservabili nei pazienti sottoposti a tDCS.

Identificati i meccanismi molecolari della stimolazione elettrica transcranica (tDCS) nei pazienti con malattia di Parkinson.

Lo studio, appena pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Scientific Reports (il lavoro è stato pubblicato il 26 gennaio 2021 e il comunicato stampa inviato oggi 1 febbraio 2021), ha permesso di dimostrare in un modello neuronale umano che la stimolazione a corrente diretta continua (DCS) è in grado di interferire sullo stato di aggregazione e sulla degradazione della proteina alfa-sinucleina, il cui accumulo è associato alla degenerazione neuronale nei pazienti affetti da malattia di Parkinson.

Lo studio è stato condotto dalla Dott.ssa Gessica Sala, tecnologa del Centro di Neuroscienze di Milano (NeuroMI), diretto dal Prof. Carlo Ferrarese, neurologo del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. 

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