Una "firma" molecolare predice la prognosi in più tumori: il metodo "ASTUTE" nasce alla Bicocca

I risultati in un articolo pubblicato su “npj Precision Oncology” del gruppo “Nature”
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Si chiama “ASTUTE” (Association of SomaTic mUtaTions to gene Expression profiles), è stato sviluppato da un team di ricerca coordinato dall’Università di Milano-Bicocca ed è un nuovo strumento di analisi bioinformatica che permette di associare le alterazioni genetiche dei tumori ai cambiamenti nell’attività dei geni, e di predire la prognosi per alcuni tipi di tumore. È descritto nell’articolo “Integrative analysis of KEAP1/NFE2L2 alterations across 3600+ tumors reveals an NRF2 expression signature as a prognostic biomarker in cancer” appena pubblicato su “npj Precision Oncology”, rivista scientifica del gruppo “Nature”, e firmato da un team interdisciplinare che coinvolge biologi, e ricercatori computazionali dell’Università e clinici della Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza (Daniele Ramazzotti, Valentina Crippa, Nicoletta Cordani, Alberto Maria Villa, Federica Malighetti, Matteo Villa, Luca Sala, Andrea Aroldi, Rocco Piazza, Diego Cortinovis e Luca Mologni). A parlarcene è il professore Daniele Ramazzotti del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’ateneo.