
Nuove indagini sulle cause molecolari di una rara leucemia pediatrica
Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Medicina e Chirurgia coordinato dal dottor Emanuele Azzoni sta esplorando nuovi indizi che suggeriscono una possibile connessione tra l'infiammazione persistente e lo sviluppo della leucemia mielomonocitica giovanile, un raro tipo di tumore del sangue infantile.
La leucemia mielomonocitica giovanile (JMML) colpisce principalmente bambini molto piccoli, spesso sotto i 3 anni. Purtroppo, i trattamenti disponibili sono limitati e per molti di questi bambini, un trapianto di cellule staminali o midollo osseo rappresenta l'unica opzione terapeutica, che tuttavia riesce a curare definitivamente soltanto metà dei pazienti.
La rarità della JMML e la mancanza di modelli adeguati ne hanno finora ostacolato una comprensione approfondita dei meccanismi patogenetici. Recenti scoperte della ricerca, tuttavia, indicano che alterazioni nel processo infiammatorio potrebbero essere alla base di molte leucemie, tra cui la JMML.
L'infiammazione rappresenta un modo naturale e potente che il nostro corpo usa per guarire. Tuttavia, talvolta possono essere innescati processi infiammatori non strettamente utili che persistono a lungo nel nostro organismo. Il dottor Azzoni e il suo team si impegneranno a stabilire con precisione quali vie molecolari collegano questo tipo persistente di infiammazione alla JMML. Saranno in grado, quindi, di determinare se intervenire su tali vie possa rappresentare un nuovo approccio nel trattamento della malattia, portando così nuove speranze alle famiglie coinvolte.
"Il Worldwide Cancer Research finanzia ricerche di scoperta in tutto il mondo per contribuire a trovare nuovi modi per prevenire, diagnosticare e curare il cancro. Siamo felici di sostenere il progetto del dottor Azzoni che si occupa dello studio della JMML, un tipo di cancro che richiede urgentemente nuove terapie. Riteniamo essenziale finanziare ricerche come questa, che sollevano questioni cruciali sul comportamento del cancro. Senza una comprensione completa del cancro, non saremo in grado di fermarlo. Auguriamo buona fortuna al dottor Azzoni e al suo team: non vediamo l'ora di osservare l'evoluzione di questo progetto." Steph Sinclair, responsabile della comunicazione scientifica Worldwide Cancer Research