A Paola Alberti un grant da 250.000 euro da Fondazione Cariplo per la Ricerca Biomedica condotta da Giovani Ricercatori per lo studio delle neuropatie periferiche

Scopriamo di cosa si tratta
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Ricerca biomedica condotta da giovani ricercatori di Fondazione Cariplo è un bando che si inserisce nell’obiettivo strategico “Ricerca Scientifica:sostenere ricerca multidisciplinare per il benessere delle persone e dello sviluppo socio-economico delle comunità”. Sostiene i progetti di ricerca volti all’identificazione e comprensione delle basi molecolari di una patologia umana identificata a priori.

Paola Alberti, assegnista di ricerca del Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Milano-Bicocca ha di recente ottenuto un grant di 250.000 euro come Principal Investigator all’interno di tale contesto scientifico.

L’obiettivo del progetto è una migliore comprensione dei meccanismi di danno comuni a diverse condizioni che portano allo sviluppo d neuropatia periferica. Considerando che il 2-3% della popolazione mondiale è affetta da questa condizione, si intende fornire un forte razionale biologico per terapia innovative che siano terapie trasversali alle diverse neuropatie periferiche. E’ atteso quindi un potenziale notevole beneficio in termini di salute pubblica.

Le modalità con le quali il progetto si svilupperà andranno ad investigare i meccanismi di malattia che portano allo sviluppo delle neuropatie periferiche. Queste possono avere molte cause diverse: genetiche, metaboliche, tossiche, disimmuni. Si tratta di malattie che possono alterare forza, sensibilità e funzioni involontarie (ad es. controllo del tratto gastrointestinale) nei pazienti affetti. Per molte di esse non esistono terapie se non solo sintomatiche; questo in parte è dovuto alla incompleta conoscenza dei meccanismi di danno. Il progetto indaga un possibile meccanismo finale di danno, comune a tutte queste diverse condizioni, con l’intento di meglio definire la cascata di eventi che porta al danno assonale. L’obiettivo del progetto è verificare il ruolo di una particolare famiglia molecolare, gli scambiatori sodio/calcio (acronimo inglese NCX), come punto finale di una catena di eventi. Inoltre, si vuole verificare se modulando questa specifica famiglia o alcuni target a monte di essa, sia possibile prevenire il danno assonale e, di conseguenza, in prospettiva futura e traslazionale, offrire una nuova opzione di cura per i pazienti affetti.

In una prima fase si utilizzeranno dei modelli in vitro per verificare l’impatto dello sbilanciamento ionico e del ruolo di NCX nelle cellule gliali e nei neuroni usando delle raffinate tecniche morfologiche e morfo-funzionali. Verificati quali elementi siano chiave nella patogenesi, si passerà ad una fase in vivo. Si consolideranno le evidenze dei meccanismi di danno e si verificherà se con opportune molecole modulatrici si possa effettivamente prevenire il danno assonale. Le tecniche usate nella fase in vivo, assoceranno tecniche morfologiche a tecniche funzionali (neurofisiologia). Queste ultime possono essere eseguite con la stessa modalità e strumentazione nei pazienti; pertanto i dati ricavati da questa fase potrebbero essere traslati, qualora positivi, in un trial clinico di fase I. 

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Paola Alberti

Medico-chirurgo, specialista in neurologia, dottore di ricerca in neuroscienze sperimentali. Esperta di patologie del sistema nervoso periferico ed in particolare di neurotossicità periferica da chemioterapia (Chemotherapy-induced peripheral neurotoxicity, CIPN). Si occupa di studi di ricerca in ambito CIPN sia a livello clinico sia a livello preclinico. A livello preclinico ha sviluppato un filone di ricerca che applica tecniche morfo-funzionali per lo studio di meccanismi di assonopatia, con particolare attenzione alle disfunzioni dei canali ionici. A tale scopo ha appreso a Londra (UCL) dal Prof Hugh Bostock, PhD, il nerve excitability testing. A livello clinico è Principal Investigator di studi nazionali ed internazionali volti ad approfondire diversi aspetti clinici ed epidemiologici della CIPN. E’ stata visiting research fellow presso la Johns Hopkins University (2015) e la University of Maryland (2018). E’ attualmente membro del direttivo della Associazione Italiana Neuropatie Periferiche, junior member del Toxic Neuropathy Consortium e del junior board della Peripheral Nerve Society, chair del neurological complication study group della Multinational Association for Supportive Care in Cancer. E’ autrice di 72 pubblicazioni su riviste internazionali, con un indice H di 31 (fonte: Scopus).