14 luglio, 50 rifugi CAI ospitano la Giornata sulla pressione arteriosa in montagna 2024

Campagna di sensibilizzazione sostenuta organizzativamente dall'Istituto Auxologico Italiano di Milano e da Milano-Bicocca
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Domenica 14 luglio 2024 in una cinquantina di rifugi del Club Alpino Italiano verrà  organizzata anche quest’anno una campagna di sensibilizzazione sull’ipertensione arteriosa e sugli effetti cardiovascolari dell’ascesa a quote moderate – alte, promossa dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), dal Club Alpino Italiano ( Commissione Centrale Medica) e dalla Società Italiana di Medicina di Montagna (S.I.Me.M.) e sostenuta organizzativamente dall’Istituto Auxologico Italiano di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca. Sono stati scelti rifugi situati a quote uguali o superiori ai 2000 metri.

La campagna di sensibilizzazione e di prevenzione ha come scopo promuovere nelle numerose persone con o senza problemi cardiovascolari che, soprattutto in estate, salgono in montagna la consapevolezza sulle reazioni dell’apparato cardiovascolare a quote moderate e alte. Inoltre, la campagna ha anche l’obbiettivo di effettuare una raccolta di dati per ricerca scientifica sul comportamento della pressione arteriosa in montagna e sul profilo individuale di rischio cardiovascolare tra gli escursionisti. Nelle postazioni allestite nei rifugi partecipanti all'iniziativa gli escursionisti potranno ricevere informazioni sul rapporto tra pressione arteriosa e montagna, misurare la propria pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno nel sangue, e compilare un breve questionario.

L’ipertensione arteriosa, detta “il killer silenzioso” per la sua asintomaticità, è ancora oggi il principale fattore di rischio per malattie cardiovascolari e morte in tutto il mondo, e colpisce circa il 40% della popolazione adulta occidentale, con una frequenza che cresce proporzionatamente all’età. Studi recenti dell’Istituto Auxologico Italiano e dell’Università di Milano-Bicocca hanno chiaramente dimostrato come la pressione arteriosa salga in modo significativo durante esposizione ad alta quota (sopra i 2500 metri), iniziando a modificarsi anche in caso di salita ad altitudini moderate (attorno ai 1800-2000 metri). Questo si verifica in soggetti normali e anche in pazienti già affetti da ipertensione arteriosa, sollevando così il problema di come mantenere la pressione controllata anche quando si salga in quota, per garantire un approccio alla montagna sicuro e privo di rischi per l’apparato cardiovascolare.