Mercoledì 22 Novembre 2023, ore 13:00
► In presenza: Edificio Asclepio U8 - Aula 7
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In Italia la donazione di organi da cadavere a scopo di trapianto terapeutico è un processo volontario e anonimo (L. 91/1999), i sanitari non possono favorire i contatti tra i riceventi e i familiari del donatore. Il principio dell’anonimato è presente in Europa coerentemente con le direttive OMS (Guiding Principles on Human Cell, Tissue and Organ Transplantation 2010).
In USA e Canada diverse organizzazioni permettono un contatto scritto e incontri di persona tra i soggetti coinvolti nella procedura donazione-trapianto. In Italia si è aperto un dibattito e saranno illustrate le differenti opinioni e le criticità, tra cui opinioni di esperti coinvolti nella rete trapiantologica italiana; il parere del Comitato Nazionale di Bioetica (9/2018) in risposta alla domanda “Se l’obbligo all’anonimato a cui è tenuto il personale sanitario amministrativo in base all’art. 18, comma 2 L. 91/1999, possa essere derogato su accordo delle parti previa firma da parte di entrambe del consenso informato”; la proposta di Legge presentata da Fabiola Bologna nel 2018 alla Commissione Affari Sociali-Sanità della Camera Italiana per superare il vincolo dell’anonimato e favorire gli incontri tra le famiglie dei donatori e dei riceventi, ipotizzando un provvedimento pilota nel contesto europeo, proposta poi decaduta al cambio di Governo.
DANIELA SCHILLACI
Da oltre venticinque anni svolge l’attività di specialista in medicina legale, in particolare con incarichi dell’Autorità Giudiziaria dei Tribunali Civili del Nord e Centro Italia, dalla cui attività scaturiscono argomenti di ricerca e nuovi approcci per la formazione del professionista sanitario.
Negli ultimi anni si è dedicata allo studio della responsabilità professionale sanitaria e alla valutazione del danno alla persona, alla violenza interpersonale e alla violenza di genere, individuando anche strategie per prevenirla, soprattutto nei soggetti più a rischio e formando il personale sanitario nell’identificazione dei casi e nella prevenzione. Da oltre 20 anni è volontario AIDO (Associazione Italiana Donatori di Organi, Tessuti e Cellule) e membro del Comitato Tecnico Scientifico della Sezione Provinciale di Monza e della Brianza, che ha sede a Monza e con cui il Dipartimento di Medicina e Chirurgia UNIMIB collabora per l’informazione alla cittadinanza e al personale sanitario (terza missione).
Tra le molte attività in collaborazione l’ideazione del Progetto-Ricerca “Educare al Dono” composta anche da diversi studi osservazionali in tema di donazione da cadavere e trapianto terapeutico. Ha partecipato nel 2012 in qualità di consulente medico-legale del Pubblico Ministero alla Missione Eulex-Kosovo per un caso di traffico internazionale di organi (donazione-vendita di rene da vivente per trapianto terapeutico). Ha inoltre partecipato ad attività d’identificazione personale collaborando con antropologi e genetisti forensi durante la Missione EULEX-Kosovo (2012) - identificazione resti scheletrici umani delle fosse comuni esito dei conflitti nei Balcani - e nell’ambito della Missione Umanitaria (2016) - identificazione corpi del naufragio del 18.4.2015 nel Mare della Libia.