Progetto di Eccellenza PREMIA 2018-2022

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PREMIA progetto eccellenza

Progetto PREMIA PREcision MedIcine Approach: bringing biomarker research to clinic

Il progetto di Eccellenza del Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) “PREcision MedIcine Approach: bringing biomarker research to clinic (PREMIA)” è stato selezionato e finanziato dal “Fondo per il finanziamento dei dipartimenti universitari di eccellenza - D.L. n.232 del 11/12/2016, Vol I, Comm 314-338" e si inserisce nel quadro di un processo importante che investe risorse sullo sviluppo delle eccellenze del sistema universitario.

Con PREMIA il Dipartimento di Medicina e Chirurgia non solo ha ottenuto il finanziamento ma ha anche conquistato il primo posto in Italia nell’area disciplinare di competenza.

Il percorso di ricerca è dedicato alla Medicina di Precisione ed affronterà in particolare il campo delle Malattie Fibroproliferative Croniche (MFC).

Le MFC oggetto di studio, che includono fibrosi polmonare, malattie renali croniche, malattie infiammatorie croniche intestinali, fibrosi midollare, fibrosi cardiaca e fibrosi epatica, sono patologie croniche, rare, orfane di farmaci efficaci, con prognosi severa e pertanto ad alto impatto sulla qualità di vita del paziente e sulla spesa sanitaria.

Scopo principale del progetto è validare e sviluppare biomarcatori nel campo delle MFC, tramite le fasi di validazione preclinica e clinica nonché di sviluppo precompetitivo di nuovi biomarcatori diagnostici e terapeutici. I ricercatori clinici del Dipartimento di Medicina e Chirurgia possono contare in tutte le patologie studiate su una notevole casistica in quanto esperti di riferimento a livello nazionale e anche su una rete di collaborazioni internazionali (ERN).

Il programma si articola sia nell’acquisto di nuove infrastrutture per la diagnostica e la ricerca medica d’avanguardia, per quasi 3 milioni di euro, sia nel reclutamento di nuovi profili (12 in tutto) tra docenti e ricercatori, assegnisti di ricerca e tecnici-amministrativi.

Il valore complessivo del progetto è di 16.080.012 Euro di cui 9.350.000 saranno finanziati dal MIUR.

Lo sviluppo di biomarcatori e la loro applicazione clinica possono avere un importante impatto sia sulla conoscenza di base che sulla assistenza al paziente e sui conseguenti aspetti socio-economici.

E' ormai infatti largamente condivisa la necessità di complementare la routine diagnostica con test molecolari per ottimizzare la terapia stratificando i pazienti in sottogruppi che possono o non possono trarre vantaggio da un trattamento medico. È in questo contesto
che la medicina di precisione, basata sullo studio del fenotipo/genotipo del paziente, può predire la sua suscettibilità alla malattia, la prognosi e la risposta al trattamento e in tal modo migliorare la salute della persona.

Le stime disponibili suggeriscono che, in medicina clinica, dal 38 per cento al 75 per cento dei pazienti non rispondono ai farmaci somministrati: è essenziale quindi identificare e validare biomarcatori per selezionare il corretto trattamento per il singolo paziente: 'the right drug for the right patient'.

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) ritiene fondamentale l'approccio interdisciplinare come elemento costitutivo oggi imprescindibile per essere competitivi nella ricerca, innovativi nella didattica e all'avanguardia nell'assistenza.

La presenza nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) dei ricercatori "di base" e di clinici esperti è indispensabile per la ricerca traslazionale volta allo sviluppo della medicina di precisione. Infatti, l'innovazione, l'originalità degli approcci e la creatività scientifica trovano il loro milieu più favorevole nei laboratori dedicati alle scoperte sui meccanismi di malattia, nelle strutture cliniche e nei centri di ricerca già attivi nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery).

Il cardine della strategia del progetto è la sinergia forte e continua tra diversi gruppi di ricerca, che avviene con la strategia del "under the same roof", per creare le condizioni per la continua cross-fertilizzazione, culturale e tecnologica e per ottenere massa critica. 

Le MFC oggetto di studio sono patologie croniche, rare, orfane di farmaci efficaci, con prognosi severa e pertanto ad alto impatto sulla qualità di vita del paziente e sulla spesa sanitaria. Pertanto il progetto mira anche ad implementare network scientifici di collaborazione nazionale e internazionale tipicamente necessari nelle malattie rare per poter istituire Registri Clinici e Trial Clinici che consentano di consolidare la ricerca sui percorsi diagnostico-terapeutici, nonché di attrarre fondi di ricerca nel campo delle MFC.

Gli obiettivi di sviluppo del Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) nell’ambito del Progetto PREMIA sono:

  • affrontare le sfide poste dalla medicina di precisione con lo studio di pathways molecolari e di biomarcatori e con la loro validazione biologica e preclinica nonché la validazione e applicazione nella clinica per la diagnosi, prognosi e terapia, in un loop virtuoso;
  • applicare la ricerca traslazionale from bench to bedside and from bedside to bench' in un campo ampio e originale non ancora completamente esplorato in medicina e nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) in modo da collocarsi all'avanguardia in ambito internazionale;
  • stimolare la didattica di elevata qualificazione con l'arruolamento di dottorandi inseriti in un percorso di approfondimento su queste nuove aree di ricerca e stimolare anche i giovani ricercatori e gli specializzandi ad approfondire la metodologia della ricerca.

Obiettivo ultimo e prestigioso di questo progetto è di ottenere una crescita ed un miglioramento qualitativo nei seguenti campi di conoscenza:

  • meccanismi molecolari di malattia,
  • statistica biomedica e bioinformatica per la ricerca traslazionale per i 'big data'
  • tecnologie avanzate nel campo dell'high-throughput screening, molecolare e
  • farmacologico,
  • tecnologie di avanguardia nel campo dell'imaging molecolare, cellulare e clinicoradiologico,
  • sviluppo di modelli di malattia rappresentativi della realtà clinica, inclusi modelli cellulari, modelli animali e impiego di colture primarie e d'organo,
  • anatomia patologica e patologia molecolare,
  • malattie rare: diagnosi e cura.

In particolare, per la didattica dottorale, obiettivo ultimo è anche il raggiungimento della terza "I" ("Internazionalizzazione"), che completerà il quadro di totale innovatività dei 3 dottorati afferenti al Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery).

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) mette a disposizione del progetto importanti e avanzate piattaforme tecnologiche e metodologiche per la ricerca, in particolare:

  • Piattaforma di genomica
  • Piattaforma di microscopia avanzata
  • Piattaforma di patologia molecolare e diagnostica avanzata
  • Piattaforma di Imaging Diagnostico in-vivo con ciclotrone per la produzione di radionuclidi
  • Piattaforma di proteomica e metabolomica clinica (unica in Italia con imaging molecolare)
  • Uno stabulario per lo sviluppo di modelli animali certificato con livello di sicurezza BSL2
  • Un centro di biostatistica per l'epidemiologia clinica

Le MFC, che includono fibrosi polmonare, malattie renali croniche, malattie infiammatorie croniche intestinali, fibrosi midollare, fibrosi cardiaca e fibrosi epatica, rappresentano oggi un problema sanitario maggiore. Si stima infatti che, nei paesi sviluppati, il 45% di tutte le morti sia attribuito alle MFC con conseguente importante consumo di risorse socio-sanitarie.

Indipendentemente dall'eziologia di ciascuna malattia, l'infiammazione cronica sembra essere un fattore comune con liberazione di mediatori infiammatori che stimolano la proliferazione e l'eccessiva produzione di matrice extra-cellulare da parte dei fibroblasti/miofibroblasti, causando un danno all'architettura d'organo e portando al declino funzionale.

Gli obiettivi scientifici (OS) sulle specifiche patologie nell'area delle MFC sono:

  • OS1 e OS2 : malattie respiratorie (fibrosi polmonare idiopatica e sindrome da distress respiratorio acuto)
  • OS3: malattie epatiche (colangite sclerosante primitiva)
  • OS4: malattie ematologiche (mielofibrosi)
  • OS5: malattie cardiovascolari (fibrosi cardiaca)

OS1 - Fibrosi Polmonare Idiopatica

Responsabile Scientifico Prof. Alberto Pesci

La Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF) è una malattia rara con una prevalenza di 12-35 casi su 100.000 persone. La malattia è associata ad una sopravvivenza media di soli 3-5 anni dalla diagnosi con una mortalità a 5 anni del 50%. La storia naturale è caratterizzata dallo sviluppo di numerose complicanze e da eventi acuti di insufficienza respiratoria, le cosiddette fasi accelerate, che necessitano prolungati ricoveri ospedalieri e sono gravate da un elevato tasso di mortalità, comportando quindi un grosso consumo di risorse socio-sanitarie.

Non esistono terapie in grado di bloccare la progressione della fibrosi e di migliorare la sopravvivenza. La Clinica Pneumologica è coinvolta nella rete nazionale di centri esperti in malattie interstiziali (ILDInet).

Nell'ambito del progetto ci si prefigge come scopo primario di identificare biomarcatori sierologici di malattia, di confrontarli con quelli di imaging (TC ad alta risoluzione, TAC-PET) e funzionali al fine di raggiungere una diagnosi precoce, predire l'andamento clinico (forme a rapida evoluzione o no) e la risposta alla terapia. Un ulteriore obiettivo dello studio è verificare se la IPF è malattia che colpisce solo il polmone o se è possibile evidenziare alterazioni fibrosanti subcliniche di altri organi. Visto che i pazienti affetti da IPF, a parità di tabagismo, presentano una incidenza aumentata di cancro del polmone rispetto a chi non è affetto da tale patologia, si cercherà di evidenziare l'esistenza di biomarcatori epigenetici predittivi di una potenziale evoluzione neoplastica.

OS2 - Sindrome da Distress Respiratorio Acuto (ARDS)

Responsabile Scientifico Prof. Giacomo Bellani

La ARDS è una patologia polmonare infiammatoria acuta che può essere scatenata sia da patologie primitivamente polmonari (es. polmoniti) che extra polmonari (es. sepsi).

La patologia è frequente, si stima infatti che interessi il 10% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva e circa il 23% di quelli sottoposti a ventilazione a pressione positiva.

La mortalità ospedaliera globale dei pazienti affetti da ARDS è attorno al 35%, ma supera il 50% nelle forme più gravi. Inoltre, purtroppo, la sopravvivenza non corrisponde in molti casi ad una "restitutio ad integrum": molti dei pazienti che sopravvivono sono gravati da una morbilità permanente, che può avere conseguenze impattanti la durata e la qualità della vita del paziente oltre che importanti costi socio-economici.
Nell'ambito del progetto ci si prefigge di identificare biomarcatori di evoluzione fibrotica della ARDS in diversi fluidi biologici, quali sangue, liquido di lavaggio alveolare ed esalato condensato, utilizzando imaging e prove di funzionalità respiratorie eseguite nel follow-up dei pazienti.

OS3 - Colangite Sclerosante Primitiva

Responsabile Scientifico Prof. Pietro Invernizzi 

La Colangite Sclerosante Primitiva (CSP) rappresenta un modello paradigmatico di malattia epatica nella quale la fibrosi svolge un ruolo patogenetico fondamentale. La CSP è una malattia rara delle vie biliari intraepatiche e/o extraepatiche che colpisce prevalentemente uomini di età media di 40 anni. La malattia è caratterizzata da infiammazione cronica e fibrosi obliterante dei dotti biliari, con conseguente sviluppo di colestasi cronica, fibrosi e cirrosi. La prevalenza varia fra 8 e 14 per 100.000 persone.

Il colangiocarcinoma è una temibile complicanza della malattia. L'eziologia non è nota e non vi sono terapie mediche efficaci nella CSP; l'unico trattamento curativo per i pazienti allo stadio terminale è il trapianto di fegato. Il tempo medio di sopravvivenza è di 12 anni della diagnosi.

Nell'ambito del progetto l'obiettivo primario è l'identificazione di biomarcatori sierologici associati alla fibrosi, da correlare alla progressione della malattia ed agli outcomes (sviluppo di complicanze di malattia ed insufficienza epatica) per una migliore stadiazione e per finalità prognostiche. Lo stress ossidativo (ed in particolare il complesso enzimatico NADPH ossidasi -NOX) è un mediatore chiave di infiammazione e fibrosi in numerose patologie, individuato come possibile nuovo target nella terapia.

Un ulteriore obiettivo dello studio è quello di valutare efficacia e sicurezza degli inibitori di NOX-4 sulla progressione di malattia nella CSP tramite valutazione con procedure invasive (biopsia epatica) e non invasive (elastografia epatica, enhanced liver fibrosis, etc.).

OS4 - Fibrosi midollare

Responsabile Scientifico Prof. Rocco Giovanni Piazza

La fibrosi midollare è un processo patologico caratterizzato da abnorme accumulo di depositi di reticolina e collagene. Tale processo trova la sua massima espressione nella mielofibrosi (MF), una patologia clonale appartenente al gruppo delle neoplasie mieloproliferative croniche. La progressiva occupazione degli spazi midollari da parte di fibre reticoliniche e collageniche esita in un processo di emopoiesi extramidollare che è causa di imponente splenomegalia. Ad oggi l'unico approccio curativo per la MF resta il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche, la cui applicabilità è purtroppo molto limitata, a causa dell'età spesso avanzata dei pazienti affetti da MF.
E' noto come la presenza di fibrosi midollare sia associata a un incremento significativo di biomarker proinfiammatori. In particolare TGF-beta1, LOX 1, Interleukina (IL) 8 ed IL-2R sono risultati aumentati nei casi di MF rispetto ai controlli, ma non è stato possibile, ad oggi, identificare il meccanismo responsabile di tale attivazione.

Nell'ambito del progetto l'obiettivo è quello di caratterizzare i processi molecolari di fibrosi midollare in pazienti affetti da MF, utilizzando primariamente un approccio basato su tecniche di single cell 3'RNA-Seq sequencing di campioni midollari di pazienti affetti e non da MF. Questo approccio consentirà di identificare i tipi cellulari, le Gene Ontology e vie di segnale associate in modo significativo a fenomeni di fibrosi in MF, consentendo quindi di caratterizzare i pathway profibrotici prevalenti in MF e di identificare i tipi cellulari principalmente responsabili del fenomeno. Una maggiore comprensione dei meccanismi di sviluppo e scavenging del deposito fibrotico a livello midollare può portare allo sviluppo di terapie razionali volte a contrastare la deposizione e/o incrementare il riassorbimento del deposito fibrotico stesso.

OS5 - Fibrosi cardiaca

Responsabile Scientifico Prof.ssa Cristina Giannattasio

La fibrosi a livello cardiovascolare è implicata in molteplici passaggi a livello di un continuum che va dalla disfunzione endoteliale all'evento cardiovascolare vero e proprio. A livello cardiaco il tessuto miocardico subisce notevoli modificazioni con attivazione di pattern biochimici che determinano una maggior fibrosi del tessuto interstiziale e perivascolare che, insieme ad una incrementata apoptosi dei cardiomiociti, è alla base delle modifiche strutturali riscontrate nella cardiopatia ipertensiva e nella cardiopatia dilatativa avanzata. A livello vascolare invece il processo inizia con la disfunzione endoteliale che a sua volta sfocia nell'attivazione di pathways (principalmente della via delle metallo-proteinasi) che determinano una riduzione del contenuto di elastina ed un incremento di collagene a livello della tonaca media, da cui deriva l'incremento della rigidità arteriosa. La relazione tra disfunzione endoteliale e scompenso cardiaco cronico ha ricevuto molte conferme scientifiche cosi come la relazione tra cardiopatia dilatativa e l'incremento della fibrosi cardiaca e vascolare.

Nell'ambito del progetto ci si prefigge di studiare tutti i pazienti che presso l'Ospedale Niguarda affronteranno un intervento di posizionamento di assistenza di circolo o un trapianto cardiaco per insufficienza cardiaca cronica. Verranno valutati sia la funzione endoteliale che biomarcatori di fibrosi (TGFbeta periostina e galectina-3) prima dell'intervento e durante il follow-up per studiare l'associazione tra le modifiche di questi marcatori strumentali e biochimici con l'andamento clinico dei pazienti e la risposta alle
terapie.

1. Core facility Imaging diagnostico

Responsabile Prof.ssa Maria Rosaria Moresco

Per l'elevato contenuto informativo ad esse associate, le immagini biomediche (TAC, NMR, PET) analizzate con metodologie avanzate di imaging processing sono alla base della cosiddetta radiomica, nuova tecnica di tipizzazione di tessuti e organi da utilizzare assieme
a dati genetici, molecolari e clinici per la fenotipizzazione complessa dei pazienti. Diverse metodiche di imaging radiologico, in essere o in sviluppo, permettono di visualizzare e quantificare la deposizione tissutale di matrice fibrotica.

Nell'ambito di questo progetto verrà applicato l'imaging diagnostico in vivo nelle coorti di pazienti identificate negli OS 1-5 in D2. E' previsto il potenziamento della NMR 3T con le relative figure professionali dedicate.

Nello specifico le azioni di sviluppo della fase iniziale saranno:

  • verificare se in corso di fibrosi conclamata di un organo esistono potenziali interessamenti subclinici fibrosanti o alterazioni molecolari di essi predittive a danno di altri organi
  • validare i modelli animali sviluppati sulla base dei quadri diagnostici caratterizzanti i pazienti.  

Azioni nella fase di consolidamento:

  • sviluppare nuovi radiofarmaci per target tissutali potenzialmente predittivi di trasformazione fibrotica
  • sviluppare a livello preclinico e clinico e validare secondo le linee guida esistenti anche in associazione a marcatori molecolari circolanti, nuovi protocolli diagnostici/prognostici o algoritmi di analisi per la stratificazione dei pazienti.

2. Core facility Ricerca di laboratorio

Responsabile Prof. Paolo Brambilla

Questa core facility è costituita da una rete di piattaforme funzionali al progetto e si occuperà della fenotipizzazione complessa dei pazienti,
fornendo dati "omici", molecolari e clinici. Oltre a queste piattaforme, principalmente dedicate ad attività di supporto alla ricerca, il DMC è convenzionato con un grande laboratorio a direzione universitaria (Ospedale San Gerardo) dedicato sia ai servizi che alla ricerca, costituito da un team di 37 unità di personale tecnico e dirigente medico.

Esso dispone, da oltre dieci anni, di una biobanca e dell'expertise per la sua gestione. Ruolo di quest'ultimo laboratorio sarà quello di supportare con analisi mirate il trasferimento in clinica dei marcatori più promettenti. Inoltre, esso è funzionale al progetto in quanto in grado anche di sviluppare e validare metodiche analitiche di Immunometria e di Proteomica e Metabolomica in Spettrometria di massa (SM) per la biomarker discovery e validation.

Il potenziamento della facility verrà attuato sia in termini di reclutamento che di infrastrutture.
Azioni di fase iniziale:

  • Definizione dei percorsi diagnostici e di follow-up dei pazienti
  • Sviluppo di nuove procedure per la valutazione dei biomarcatori di interesse

Azioni di fase di consolidamento:

  • Fenotipizzazione complessa dei pazienti delle coorti OS 1-5 (D2) a supporto della validazione dei biomarcatori di interesse.

3. Core facility per la ricerca sull'animale

Responsabile Prof. Guido Angelo Cavaletti

Un progetto come questo, che intende valutare il ruolo di possibili biomarcatori nella patologia umana, non può prescindere dalla sperimentazione animale destinata alla verifica di ipotesi generate dall'esperienza clinica ed alla valutazione della potenziale efficacia di
approcci terapeutici mirati, nonché alla verifica di nuovi potenziali biomarcatori.

A tale scopo, si intende potenziare lo stabulario attuale in particolare la piattaforma di imaging in vivo (microTC, sistema tomografico ad infrarosso) con personale tecnico adeguato e con il potenziamento infrastrutturale.
Fase iniziale:

  • Supporto preclinico a valutazione e discovery di nuovi biomarcatori

Fase di consolidamento:

  • Supporto preclinico alla validazione di nuovi biomarcatori e di possibili nuovi approcci terapeutici
  • Ottimizzazione di protocolli e procedure (SOP) di gestione della piattaforma anche per una sua valorizzazione verso l'utilizzo da parte di committenze esterne.

4. Core facility per la statistica biomedica e la bioinformatica

Responsabile Prof.ssa Stefania Galimberti 

Per lo sviluppo del progetto è fondamentale il supporto di statistici medici con ampia esperienza nella collaborazione con clinici, ricercatori di base, biologi e farmacologi per la definizione, conduzione ed analisi di studi preclinici e clinici. La medicina di precisione necessita di disegni di studio innovativi per patologie rare, che permettano un'adeguata efficienza statistica pur con un uso parsimonioso delle risorse (casi e campioni biologici).

Essa richiede metodologie statistiche appropriate di valutazione (prognostica e predittiva) e di validazione dei biomarcatori per un uso nella pratica clinica. In tal senso il progetto IDEA (SIR MIUR, RBSI14LOVD) e l'esperienza del Centro di Biostatistica per l'Epidemiologia
clinica costituiscono un ottimo punto di partenza con conoscenze su metodi complessi per studiare la natura dinamica del decorso della malattia. Fondamentale è la sinergia con i bioinformatici per gestire e fare ricerca sui big data' che emergono dai biomarcatori di ambito omico'.
Questa core facility verrà implementata con personale e infrastrutture e dovrà assistere nei seguenti aspetti:
Fase iniziale:

  • supporto al disegno degli studi negli OS 1-5 (D2) ed alla stesura dei protocolli di studio
  • strutturazione dei data base per la raccolta dei dati di coorti e registri clinici (con il supporto del software recentemente acquisito dall'Ateneo, REDCap)
  • collaborazione con i bioinformatici per l'integrazione dei dati
  • definizione di procedure e codici standardizzati per la raccolta e gestione dei dati al fine di elevare gli standard di replicabilità dei dati in contesti comuni ai diversi OS

Fase di consolidamento:

  • supporto agli OS per analisi dati e stesura manoscritti
  • sviluppo di metodologie statistiche innovative per l'analisi e validazione clinica di biomarcatori.

Gli interventi sulla didattica di alta formazione si inseriscono in una struttura che è di elevato interesse strategico per l'Ateneo che quindi vedrà un'attenzione di lungo periodo alla qualità ed internazionalizzazione.

I Dottorati riferentesi al dipartimento reclutano 25-30 studenti all'anno con background molto diversi essendo già orientati all'interdisciplinarietà della ricerca nei tre ambiti di riferimento (DIMET, Neuroscienze e Sanità Pubblica): medici, biologi, biotecnologi, farmacologi, infermieri e ostetriche di ricerca, statistici, bioingegneri, matematici.

Il progetto sarà da stimolo per l'arricchimento del percorso formativo con corsi tematici e con interventi (visiting professor, collaborazioni con enti di ricerca internazionali) legati agli sviluppi del progetto al fine di formare i dottorandi all'interno di un ambiente scientifico
internazionale, fornendogli gli opportuni strumenti, e di educarli alla divulgazione non solo settoriale ma anche a quella rivolta alla società civile così da suscitare empatia positiva verso la ricerca scientifica.

Nell'ottica di rafforzare il legame tra la ricerca di base e clinica, le attività di formazione sotto dettagliate verranno condivise con le Scuole di Specializzazione di Area Medica facilitando l'instradamento dei medici in formazione verso un percorso di ricerca traslazionale. Al
contempo, l'esposizione dei dottorandi a figure cliniche completerà il percorso formativo degli stessi.

Fase iniziale:

  • Integrazione dei tre corsi di Dottorato con istituzione scientifiche internazionali per il raggiungimento della terza "I ("Internazionalizzazione"), il rilascio di titoli congiunti di dottore di ricerca e il supporto alle azioni volte alla partecipazione a reti Europee di eccellenza e a progetti europei, con il supporto di un Education Manager
  • Finanziamento di borse di studio dei corsi di dottorato del DMC su ricerche inerenti il progetto che includano il supporto alla mobilità dei dottorandi (12 mesi di permanenza all'estero in strutture di ricerca internazionali),
  • Contratti /incarichi di insegnamento con docenti di madrelingua inglese per elevare il grado di familiarizzazione e di utilizzo della lingua scritta e orale dei dottorandi

Fase di consolidamento:

  • Incarichi di insegnamento con docenti aventi competenze complementari rivolte a formare i dottorandi nella stesura e gestione di progetti, di scrittura di articoli scientifici e di presentazioni orali
  • Incarichi di insegnamento per visiting professor con expertise sinergica alle finalità del progetto
  • Eventi scientifici sui temi di ricerca del progetto
  • Partecipazione dei dottorandi alle azioni divulgative rivolte alla società civile (incontri pubblici; social network; brochure tematiche).

 

Calendar academic year 2020-21 - Interdisciplinary courses in English Language

RESEARCH ETHICS – 30th, 31st July 2020
Research Ethics course has been planned to provide students with an overview of the main ethical and legal issues related to scientific research. The course has been designed with the goal of fostering an ethical attitude in the relationship with the patients and/or the lab animals (research ethics and animal ethics) and with the colleagues (research integrity).  Methodology is interactive with focus on critical assessment of case studies that shed light on the complex interplay of the bioethical, scientific, and legal implications that characterize medical research.
 
Learning Outcomes: at the end of the course, students are able to:
- comprehend the main ethical and legal challenges related to clinical research;
- commit to the better management and governance of clinical research;
- carry out scientific research on humans and animals in line with research and animal ethics and the law;
- avoid serious breaches of research integrity (i.e. fabrication, falsification and plagiarism)
 
SCIENTIFIC COMMUNICATION & WRITING – Feb’-March 2021
Communicating science in a clear and effective way is one of the fundamental requirements for the dissemination of scientific progress. This scientific writing and communication course aim to provide the basic knowledge and skills for successfully sharing research results in various contexts: from publications, to conferences, including social media.
 
Learning Outcome: At the end of the course, students should be able to:
- Know how to distinguish the various forms of scientific communication;
- Be familiar with the process of publishing a manuscript;
- Know the different formats of scientific publication and the related writing techniques;
- Know how to recognize the most appropriate journals to publish;
- Know how to write results in an abstract and communicate them in meetings and conferences in the form of posters or oral communication;
- Know how to use scientific communication on social media;
- Knowing how to effectively communicate research results to society;
- Understand how to write CV effectively.
 
TUTORING – How to get the best out of yourself & others – 15th, 16th Sept. 2020
This course is designed for junior scientists (PhD students, Postdocs) serving as current or prospective Tutors to undergraduate students in the lab. The aim of the course is to give the basic principles on how to build an effective tutoring and learning relationship.
 
Learning Outcome: At the end of the course, participants are able to:
- Set the learning objectives in a tutoring relationship
- Determine the learning rhythm
- Understand how to practically teach laboratory techniques
- Serve as a tutor in a hands-on teaching environment
- Understand the critical moments in tutoring
- Develop effective communication techniques
- Understand the basics of trust-based relationship
 
ACADEMIC SEMINAR - SARS-CoV2 Vaccine Development – 21st Nov’ 2020

As the COVID-19 pandemic continues to wreak havoc on public health and the global economy, the search for a vaccine has taken on an intensity never seen before in the history of medical research.

The seminar includes talks by leading Scientists aimed at sharing knowledge on leading vaccine trials and foster discussion and exchange of ideas amongst medicine students and young scientists. 
Session 1:
“COVID-19 and Immunity: the little we know, the challenges ahead”
Prof. Alberto Mantovani, Vice-Rector for Research, Humanitas University &         
President, Humanitas Foundation for Research
 
Session 2:
COVID-19 Vaccine Development - how science is speeding up the process 
Dr. Anthony Fauci, MD - NIAID Director
 
JOINT CONFERENCE with European MD PhD Association – 22nd, 23rd April 2021

In planning, the details will be available soon.

Personale

Il progetto PREMIA prevede un reclutamento che supporti tutte le aree di ricerca coinvolte nel progetto ancorchè con figure diverse in termini di risorse. 

Per la natura interdisciplinare del progetto si prevede l’acquisizione di 3 Professori Associati in ambiti strategici: Diagnostica per Immagini e radioterapia (MED/36), Patologia Clinica e Biochimica, (BIO/12), Pneumologia (MED/10), 2 RtdB, 4 RtdA, 1 tecnico D, 2 Tecnologi, 5 Assegni di Ricerca, 6 Borse di Dottorato.

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) contribuisce all'Expert Center ATMA, una partnership pubblico-privata che ha come obiettivo un'efficace applicazione delle conoscenze della biologia e della medicina molecolare alla pratica clinica con la finalità di supportare progetti di verifica e validazione di biomarcatori utilizzando tessuti biobancati.

L'Expert Center Biomarcatori è stato realizzato nell'ambito delle iniziative della Infrastruttura di Ricerca europea BBMRI-ERIC. 

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery), nell'ambito della partecipazione all'infrastruttura BBMRI-ERIC, è sede del Common Service ELSI (Ethical-Legal-Societal Issues), struttura di servizio per affrontare in un'ottica di buona pratica le sfide e le criticità della ricerca avanzata e del biobanking e le questioni etiche, legali e sociali connesse.

Il nodo italiano dell’infrastruttura BBMRI è presieduto dalla prof.ssa Maria Luisa Lavitrano.

Il DMC ha come polo di riferimento un grande ospedale quale l'Ospedale San Gerardo di Monza, cui si affiancano prestigiosi centri ospedalieri quali l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l'Ospedale Niguarda e l'istituto Auxologico San Luca di Milano.

Tutte queste istituzioni sono vocate alla ricerca per il miglioramento delle cure e garantiscono la collaborazione nella definizione delle casistiche cliniche e nella conduzione degli studi.

Il Dipartimento di Medicina e Chirurgia (School of Medicine and Surgery) ha un respiro internazionale come dimostrato dalle attività svolte negli ultimi anni:

  • Partecipazione come centro italiano a cinque European Reference Networks (ERN): Malattie Rare del Fegato ERN RARE-liver; Tumori pediatrici ERN PaedCan; anomalie craniofacciali ERN CRANIO, malattie ematologiche ERN EuroBloodNet, malattie metaboliche ereditarie MetabERN
  • Coordinamento di importanti studi internazionali in oncologia pediatrica (Esphall-COG) e in terapia intensiva (LUNG SAFE e WEAN SAFE) 29 Visiting professors e 5 Erasmus professor da Università estere
  • Creazione di partnership con Università del Surrey (UK) per l'avvio di un nuovo Corso di Laurea Internazionale di Medicina e Chirurgia e con Université Paris 7 per un doppio titolo di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche.
  • Organizzazione di convegni e corsi internazionali: Meeting of the International Biometric Society' (2015); Summer School Biomarkers & Classifiers for Diagnostic and Therapeutic Research: Discovery, Study Design and Analysis' (2016). 2nd Liver immunology meeting ' (2017), NEUROINTENSIVE CARE: Bicocca Update 2017 " (2017),
  • Personalized Medicine in Multiple Sclerosis' (2017);
  • Executive Master in Management of Research Infrastructures' finanziato dal progetto RITRAIN (in corso).

Comitato Esecutivo

Direttore e Coordinatore Generale:

prof.ssa Maria Grazia Valsecchi

Referente Project Manager

dott.ssa Paola Di Rienzo

Responsabili Azioni Core Facility: 

Responsabili Oss Progetti Scientifici:

Scientific Advisory Board (SAB):

  • Prof. Alberto Bravin 
  • Dott. Francesco Bonella
  • Prof. Massimo Pinzani